Xylella – Fitosanitario
Cos’è la Xylella fastidiosa e cosa causa? Xylella fastidiosa è un batterio alieno, ovvero importato dal centro America, agente della malattia denominata “Sindrome del Disseccamento Rapido dell’Olivo”.
Cos’è la Xylella fastidiosa e cosa causa?
Xylella fastidiosa è un batterio alieno, ovvero importato dal centro America, agente della malattia denominata “Sindrome del Disseccamento Rapido dell’Olivo”. Il batterio colonizza i vasi legnosi (xilema) delle piante ospiti nei quali si moltiplica attivamente portando ad occlusioni che bloccano il flusso della linfa grezza.
Soprattutto la mancanza di trasporto di acqua verso la chioma porta alla bruscatura delle foglie (sintomo aspecifico) quindi al disseccamento (ad ondate) dei germogli e dei rami e, nell’arco di 3-5 anni, alla riduzione progressiva ed al disseccamento completo della chioma fino anche, nelle varietà sensibili, alla morte della pianta. L’andamento epidemico è specifico della malattia che, da una o poche piante inizialmente infette, viene diffusa a quelle circostanti da insetti vettori.
Il batterio è un patogeno da quarantena inserito nella lista A2 dell’EPPO. In Europa, alla prima segnalazione in provincia di Lecce nell’ottobre 2013, è seguito il ritrovamento di numerosi altri focolai in Francia, Spagna, Toscana, Portogallo, nonché numerose intercettazioni all’importazione. Le attività di monitoraggio della Regione Puglia hanno evidenziato che l’epidemia di xylella continua ad estendersi e, dopo le Province di Lecce, Brindisi e Taranto, ha ormai raggiunto la provincia di Bari.
Esistono almeno 4 differenti sottospecie di Xylella fastidiosa che complessivamente possono vivere su oltre 500 specie diverse di piante, causando danni più o meno gravi fino anche la morte. Il batterio insediato in Puglia, diverso da tutti gli altri trovati in Europa, è Xylella fastidiosa subspecie pauca genotipo ST53, ospitato da ben 35 differenti specie di piante tra cui olivo, ciliegio, mandorlo, pistacchio, alloro, oltre a numerose piante arbustive tipiche della macchia mediterranea (mirto, cisto, rosmarino, ginestra, fillirea) o ornamentali (oleandro, poligala, geranio, lavanda) e qualche specie erbacea infestante
(chenopodio, conyza).
Come avviene la trasmissione?
La Xylella non si trasmette autonomamente né per contatto, né per diffusione aerea o con attrezzi di potatura. Si trasmette solo attraverso materiale vegetale infetto (piante e parti di pianta, talee, marze) e alcuni insetti vettori (sputacchine) che, nutrendosi della linfa grezza di piante infette, acquisiscono il batterio e lo trasmettono ad altre piante sane, proprio come nella trasmissione di malattie con una siringa infetta. Philaenus spumarius, noto come “sputacchina media“, è il principale e più efficiente vettore della Xylella. Non essendo stato ancora trovato ed ufficialmente registrato alcun metodo/prodotto per curare le piante affette da Xylella fastidiosa, il controllo dei vettori e l’eliminazione delle piante infette sono attualmente gli unici mezzi a disposizione per limitarne
la diffusione.
Philaneus spumarius L. “Sputacchina media”
La specie presenta una sola generazione l’anno. Ciclo biologico:
- L’insetto sverna allo stadio di uovo (nelle tipiche ovature) deposto su residui vegetali o direttamente sul terreno; le uova schiudono in modo scalare, da fine febbraio a tutto marzo, liberando il primo (neanide I età) di 5 successivi stadi giovanili di sviluppo o età;
- le neanidi vivono, anche in forma gregaria, su tantissime piante erbacee spontanee e coltivate nutrendosi di linfa protette da una schiuma autoprodotta (da cui il nome sputi e sputacchina) che le protegge; le neanidi non volano, sono delicate, poco mobili e non trasmettono il batterio;
- con lo sfarfallamento gli adulti compaiono scalarmente da fine aprile ad inizio giugno volando o saltando rapidamente su alberi ed arbusti ove trascorrono tutto il periodo estivo; gli adulti devono alimentarsi quasi continuamente e possono spostarsi di pianta in pianta (anche da alberi su cespugli e viceversa) per brevi distanze (in media 50-70m);
- verso la fine di agosto, dopo l’avvio degli accoppiamenti e dopo le prime piogge, gli adulti tendono a spostarsi progressivamente sulla vegetazione erbacea al suolo e le femmine fecondate iniziano a deporre le uova. Dal mese di novembre, a causa del freddo, gli adulti iniziano a morire e la popolazione progressivamente si azzera
chiudendo il ciclo annuale.
La maggior parte delle piante erbacee annuali nasce priva del batterio, pertanto quando la sputacchina diventa adulta e vola sulle piante arboree non è ancora infetta; gli adulti acquisiscono il batterio dalle piante legnose infette e rimangono infettivi
per tutta la loro vita pur non trasmettendo l’infettività, attraverso le uova, alla progenie.
Le delicate forme giovanili (in IV e V età) pur non essendo infettive rappresentano lo stadio più importante contro cui intervenire.
Attività ARIF
Normativa di riferimento
Con LEGGE REGIONALE del 30 aprile 2019, n. 19 “Integrazioni alla legge regionale 25 febbraio 2010, n. 3 (Disposizioni in materia di attività irrigue e forestali), commissariamento dell’Agenzia per le attività irrigue e forestali (ARIF) e abrogazione dell’articolo 11 della legge regionale 29 marzo 2017, n. 4 (Gestione della batteriosi da Xylella fastidiosa nel territorio della regione Puglia)”, sono assegnate all’Agenzia ARIF le seguenti attività in ambito fitosanitario come funzioni di supporto all’Osservatorio fitosanitario regionale:
a) le misure di monitoraggio, prevenzione, estirpazione e comunicazione finalizzate alla gestione della batteriosi causata da Xylella fastidiosa;
b) l’attività istruttoria per il riconoscimento alle aziende agricole di eventuali contributi finanziari a fronte dei costi sostenuti alle stesse per l’attuazione delle misure fitosanitarie;
c) l’attività amministrativa, in deroga a quanto previsto dall’articolo 1 della legge regionale 11 maggio 1990, n. 24 (Nuove disposizioni regionali ed adeguamento alle leggi nazionali in materia di avversità atmosferiche. Abrogazione delle leggi regionali 11 aprile 1979, n. 19 e 10 dicembre 1982, n. 38), in materia di interventi conseguenti a calamità naturale da Xylella fastidiosa finalizzata a garantire alle imprese agricole e alle aziende vivaistiche non agricole il diritto di accesso tempestivo al fondo di solidarietà nazionale di cui al decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102 (Interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole, a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera i), della legge 7 marzo 2003, n.38);
d) la promozione e il monitoraggio dell’efficacia delle misure di ricostituzione del potenziale produttivo danneggiato dalla batteriosi causata da Xylella fastidiosa, nonché delle misure di ripristino dell’equilibrio ambientale delle aree infette.”
L’Agenzia è quindi impegnata ordinariamente nelle attività previste dalla legge 19/2019 e si sta strutturando per adempierle al meglio nel raggiungimento degli obiettivi di gestione annuali.
Ultimo aggiornamento
10 Febbraio 2022, 10:34